7 Maggio 2024

BEST PRACTICE NELLE POLITICHE DI GESTIONE RAZIONALE E SOSTENIBILE DEI RIFIUTI

Grazie a Tiger HS640 si ottimizzano i processi e si riducono i costi nell’impianto di digestione anaerobica di Nera Montoro.

A Nera Montoro, in provincia di Terni, GreenAsm S.r.l., joint venture tra TerniEnergia S.p.A. e ASM Terni S.p.A., gestisce un impianto di digestione anaerobica, con valorizzazione energetica, e di compostaggio e biostabilizzazione di rifiuti a matrice organica.
L’impianto è attivo dal 2012 e può trattare fino a 43.500 tonnellate/anno di frazione organica dei rifiuti solidi urbani che derivano dall’ATI4 Terni, l’area vasta di Terni. Il sistema integrato di GreenAsm consente il recupero di energia attraverso il processo di biodigestione anaerobica per la produzione di biogas e, attraverso il processo di compostaggio, la produzione di ammendante.
Inizialmente il processo prevedeva un pretrattamento della matrice organica in ingresso da effettuarsi tramite l’accoppiamento tra un trituratore e un vaglio stellare: il trituratore riduceva di dimensione il materiale in ingresso e il vaglio stellare effettuava una separazione sulla base della dimensione del materiale. In questo modo il sottovaglio, frazione passante i 70 mm, veniva avviata alla fase di digestione tramite un nastro e una coclea che alimentano direttamente al digestore anaerobico, viceversa il sovvallo rappresentava lo scarto del trattamento ed era destinato alla discarica.
Dopo qualche anno di attività la criticità che è stata riscontrata era rappresentata dal sovvallo che, trattato dal sistema di tritovagliatura, risultava in uscita ancora intriso di materiale organico che sarebbe potuto entrare nella fase di digestione invece di essere “sprecato” in discarica. Da queste considerazioni e dalla volontà di ottimizzare l’utilizzo dell’organico riducendo contestualmente i costi di smaltimento della frazione di scarto è partita l’idea di inserire un’ulteriore fase di trattamento a valle del tritovaglio. La scelta è ricaduta sul Tiger HS640, una macchina brevettata da Cesaro Mac Import, che in questo impianto è stata inserita come fase di trattamento dei sovvalli di ricircolo, ovvero quella frazione che, a valle della tritovagliatura veniva destinata alla discarica.
A distanza di un anno dall’introduzione di Tiger HS640 è possibile tirare le somme riscontrando un bilancio decisamente positivo: grazie all’inserimento di questa macchina infatti il peso del materiale che viene avviato in discarica si è ridotto di oltre il 50%, ciò sta a significare che il trattamento effettuato permette di recuperare quasi interamente l’organico che, prima rimaneva inglobato nel sovvallo permettendo da un lato un ulteriore recupero di materia organica da poter destinare al biodigestore o, come nel caso di greenAsm, a compostaggio, dall’altro una riduzione drastica dei costi di smaltimento per la frazione di scarto.
Il Tiger HS640, nella maggior parte degli impianti in cui è stato installato, trova impiego nel trattamento della matrice tal quale lavorando quindi direttamente la Forsu in ingresso senza necessità di un pretrattamento a monte. Nel caso invece di Nera Montoro troviamo un duplice utilizzo: trattamento del sovvallo da tritovagliatura e trattamento del tal quale in base ad eventuali necessità dell’impianto.
Questa è un’applicazione di estremo interesse soprattutto per i mercati esteri dove questa macchina viene utilizzata unicamente per il trattamento del materiale tal quale. La possibilità invece di installare il Tiger all’interno di impianti di digestione anaerobica, compostaggio o selezione in cui esiste già un sistema di pretrattamento senza necessità di eliminare l’esistente rappresenta una soluzione ideale per ottimizzare il processo riducendo notevolmente i costi di gestione.
I vantaggi sono enormi poiché si ha una drastica riduzione del peso del materiale destinato alla discarica con conseguente diminuzione dei costi di smaltimento che, all’interno di un impianto che tratta migliaia di tonnellate all’anno, diventano cifre importanti. Al tempo stesso l’organico che viene recuperato dal sovvallo, e che non rappresenta più un costo in discarica, si trasforma invece in un quantitativo aggiuntivo di materiale da avviare o al digestore, e produrre quindi più biogas a parità di materiale in ingresso, o a compostaggio incrementando in questo caso la produzione di compost.


Tiger HS 640 in azione nell’impianto di Baudelet Environnement nel nord della Francia


L’attività di metanizzazione all’interno del gruppo Baudelet Environnement risale agli anni 80 ma è nel 2013 che l’azienda ha aperto una sua unità di metanizzazione, a Blaringhem nel Nord-Pas-de-Calais, che gli ha permesso di sviluppare una nuova maniera di trattare i rifiuti organici tanto che attualmente il 100% di tali rifiuti vengono valorizzati tramite questo nuovo impianto. Dimensionato per il trattamento di 15.000 t/anno consente di produrre da 150 a 170 mc/h di biogas (di cui un 55% di metano) che, dopo la fase di purificazione, viene valorizzato sotto forma di elettricità e di calore.
Il processo adottato da Baudelet Environnement sfrutta la digestione anaerobica per la produzione di biogas e calore e il compostaggio per la produzione di compost di qualità.
Gli imballaggi pressati vengono convogliati per mezzo di una vite senza fine e recuperati dalla pala gommata per essere poi destinati al centro di preparazione della materia per la produzione di CDR. La frazione organica invece, sempre convogliata da una vite senza fine viene stoccata in silos per alimentare poi i tunnel di digestione.
Il materiale impiegato deve essere piuttosto solido (con una densità superiore a 1) affinché possa essere movimentato con una pala gommata. Per questo motivo la formazione del materiale che va ad alimentare l’impianto è il cuore del processo Baudelet Environnement con due requisiti essenziali: avere un prodotto organico facilmente movimentabile/manipolabile ed avere una bassissima presenza di inerti al fine di ottenere un compost di qualità certificato.
Per ottenere questo risultato Baudelet Environnement sfrutta quindi le potenzialità del Tiger HS640 prodotto da Cesaro Mac Import, scelto sin dall’inizio del progetto per assicurare la preparazione ottimale dell’organico.
Il Tiger HS640 tratta i rifiuti separando da una parte la materia organica e dall’altra la frazione secca e leggera (plastica, legno, cartone, metalli…) trattando oltre il 70% dei rifiuti in ingresso. In uscita l’organico presenta un percentuale di inerte mediamente inferiore all’1% lavorando ad un ritmo di 6/7 t/h.
Con un peso di 10 t il Tiger è una macchina robusta con un ingombro limitato, il funzionamento è semplice e la gestione è facilitata anche al fatto che tutte le parti a contatto con i rifiuti sono costruite in inox e quindi protette dalla corrosione.

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